Quando l'arte incontra la letteratura - Grossman e La Madonna Sistina di Raffaello
La Madonna Sistina di Vasilij Grossman (IT)
Raramente mi è capitato di trovare uno scrittore che riuscisse a esprimere quello che provo e quello che penso meglio di come io stessa sarei in grado di fare, questo fino a quando non ho letto Grossman. Grossman è stato un’enorme rivelazione e leggere Vita e Destino è stato l’apice di questa epifania. Al momento non posso fare altro che non sia leggere e leggere quello che questo uomo ha scritto. Potevo quindi esimermi dal leggere un racconto dedicato al quadro più bello che io abbia mai visto?
Vedere la Madonna Sistina, poterla finalmente contemplare da vicino dopo averla vista sui libri per anni è stato uno dei momenti più alti e felici della mia vita.
L’arte ha da sempre un ruolo cruciale nella mia vita, ho sempre amato e apprezzato la bellezza, giro per musei da quando ne ho memoria; ma mai, mai una volta prima di vedere la Madonna, mi ero trovata davanti questo grado di bellezza. Stampata su un libro o vista in foto sembra essere un quadro come un altro. Dal vivo sembra prendere vita, sembra chiamarti a sé; sembra che la vita inizi e finisca nel perimetro della sua tela. Faticavo a rendere a parole quello che ho provato vedendola, questo fino a quando qualche giorno fa non ho letto questo breve racconto.
Scrive Grossman:
”Dalla prima occhiata una cosa è subito - e soprattutto - evidente: quella tela è immortale. (…) E capisco di avere sempre usato con leggerezza una parola dalla potenza tremenda - immortalità-, di averla sempre confusa con la pur possente vitalità di alcuni capolavori dell’uomo.”
Vederla è un qualcosa che auguro a tutti almeno una volta nella vita, fosse l’unica ragione per cui mettete piede a Dresda. Prima di lasciare questa fredda città che ho chiamato casa per qualche tempo, sono andata a rivederla e sono stata lì, per due ore, a contemplarla, incapace di proferire parola, ad assorbirne ogni dettaglio. La bellezza della Madonna è quanto di più umano e meraviglioso io abbia mai visto ed è forse proprio qui la sua forza.
Scrive Grossman:
“Penso che questa Madonna sia l’espressione più atea della vita, di quell’umano a cui il divino non partecipa” e ancora “La Madonna con il bambino è l’umano nell’umano: sta in questo la sua immortalità”.
Paragonandola alle madri di Treblinka scrive:
“Così dovevano essere madri e figli quando scorgevano le pareti bianche delle camere a gas di Treblinka sullo sfondo verde scuro dei pini, così era la loro anima. (…) Finalmente vedevo la verità di quei visi, l’aveva dipinta Raffaello quattro secoli prima. Così l’uomo affronta il proprio destino.”
Se mi chiedessero oggi, dopo aver visto la Madonna, che cos’è la bellezza, risponderei di andare a Dresda a vedere la Madonna Sistina. Non guarderò mai più un’opera d’arte con gli stessi occhi. E spero che in futuro i miei occhi abbiano modo di incontrare nuovamente i suoi. Non passa giorno in cui io non pensi a questo capolavoro, perché è forse davvero la cosa più bella che io abbia mai visto in vita mia. Sembra racchiudere in sé il miracolo della vita, la sua forza e il suo mistero. Scrive Grossman:
“La tela ci parla della gioia di essere creature vive su questa terra, è questa la sua forza prodigiosa e quieta. (…) La forza della vita, la forza dell’umano nell’uomo è enorme, e nemmeno la forma più potente e perfetta di violenza può soggiogarla. Può solamente ucciderla. Per questo i volti della madre e del bambino sono così sereni: sono invincibili. In un’epoca di ferro, la vita, se anche muore, non è comunque sconfitta. (…) E accompagnando con lo sguardo la Madonna Sistina, continuiamo a credere che vita e libertà siano una cosa sola, e che non ci sia nulla di più sublime dell’umano nell’uomo. “